Il 28 luglio si celebra la giornata mondiale contro l’Epatite


Il 28 luglio si celebra la giornata mondiale contro l’Epatite

In tutto il mondo, 290 milioni di persone vivono con l'epatite virale ignare della propria condizione, mentre sono approssimativamente tra i 130 e i 210 milioni gli individui con infezione cronica da virus dell’Epatite C, stimati dall'OMS.

Si celebra venerdì 28 luglio 2023 in tutto il mondo il World Hepatitis Day, la Giornata mondiale dell'Epatite, istituita dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), un’occasione per sensibilizzare l’opinione pubblica e le istituzioni, per riflettere e divulgare informazioni su un problema di salute mondiale e per incoraggiare alla prevenzione, diagnosi e trattamento.

Sono quasi 300 mila in Italia i casi di epatite C non diagnosticati e che convivono inconsapevolmente con la malattia. Di questi, secondo uno studio dell'Istituto Superiore di Sanità, circa la metà appartiene a quei gruppi che in passato o ancora oggi fanno uso di droghe per via iniettiva. Il 28% invece riguarda chi ha tatuaggi, prevalentemente effettuati tra gli anni '70 e fine anni '90.

Cos'è l'epatite?

L'epatite è un'infiammazione del fegato, più comunemente causata da un'infezione virale.
Esistono cinque principali virus dell'epatite che causano infezioni acute e/o croniche, denominati tipi A, B, C, D ed E.
In particolare, i tipi B e C portano a malattie croniche in centinaia di milioni di persone in tutto il mondo. In Europa, circa 15 milioni di persone vivono con l'epatite cronica B e circa 14 milioni con l'epatite C. Poiché la malattia è spesso asintomatica e non viene curata, l'epatite cronica è una delle principali cause di cirrosi epatica e primaria cancro al fegato.

Epatite Acuta

La maggior parte delle epatiti si presenta in forma acuta, cioè si presentano a distanza di ore/giorni se l'infiammazione del fegato è causata da farmaci o da sostanze tossiche; nel caso di epatite acuta virale, il periodo d'incubazione può andare dalle 3 settimane (epatite A) ai 6 mesi (epatite B e alcuni casi di epatite C). Il decorso dell'epatite acuta si estende dalla comparsa dei sintomi alla guarigione.

Epatite Cronica

Alcune forme di epatite, in particolare quelle da virus o alcol, tendono invece a cronicizzare, cioè non guariscono, ma rimangono per tutta la durata dell'esistenza in uno stadio di latenza, con possibilità di una riattivazione (quindi di ricomparsa dei sintomi correlati alla malattia). Le epatiti croniche tendono, inoltre, ad evolvere lentamente nel tempo, portando, negli anni, allo sviluppo della cirrosi epatica che si accompagna a gravi ed irreversibili disfunzioni e a malfunzionamento del fegato.

I primi sintomi dell'epatite acuta sono rappresentati da:

  • Malessere e debolezza

  • Febbricola

  • Nausea e/o vomito

  • Dolore addominale

  • Perdita di appetito

  • Colorazione giallastra della pelle e degli occhi (ittero)

  • Urine di colore scuro

I sintomi dell'epatite acuta possono durare per un periodo variabile da due-tre settimane (epatite A, intossicazioni) a qualche mese (epatite B e epatite C) e, nella maggior parte dei casi, tendono a regredire senza ulteriori conseguenze.

L'epatite D (HDV) si trova solo nelle persone già infette dall'epatite B (HBV); tuttavia, la coinfezione di HBV e HDV può causare una malattia più grave e peggiori esiti per la salute, inclusa una progressione accelerata alla cirrosi. Lo sviluppo dell'epatite cronica D è raro.

L'epatite E (HEV) inizia con febbre lieve, appetito ridotto, nausea e vomito che durano per alcuni giorni. Alcune persone possono anche avere dolore addominale, prurito (senza lesioni cutanee), eruzioni cutanee o dolori articolari. Possono anche presentare ittero, con urine scure e feci pallide, e un fegato leggermente ingrossato (epatomegalia) o, occasionalmente, insufficienza epatica acuta.

Decorso e possibili complicanze

L'epatite B può divenire cronica (oltre il sesto mese) nel 5-10% dei casi, mentre l'epatite C nel 50-80% dei casi porta allo sviluppo della cirrosi epatica, risultato della continua riparazione dei danni al tessuto epatico provocati dal virus; tale processo sfocia in una fibrosi, cioè nella formazione di tessuto cicatriziale, non funzionale, al posto di quello sano. L'estensione progressiva della fibrosi conduce ad un'insufficienza epatica, in pratica il fegato non è più in grado di svolgere le funzioni richieste dall'organismo. Oltre a provocare moltissime conseguenze, la cirrosi epatica può agevolare lo sviluppo della complicanza più grave dell'epatite C: il carcinoma epatico.

In rari casi, l'epatite A, B e C possono avere un'evoluzione estremamente grave (epatite fulminante), con febbre alta, ittero marcato e intenso dolore addominale e con evoluzione rapida in insufficienza epatica. Questo grave decorso si può, inoltre, osservare in seguito all'assunzione di funghi velenosi (soprattutto alcune specie di Amanita) o dosi elevate di farmaci.

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