Dipendenza da tabacco e da nicotina: sono 12,4 milioni i fumatori in Italia


Dipendenza da tabacco e da nicotina: sono 12,4 milioni i fumatori in Italia

La dipendenza da fumo di tabacco e da nicotina rappresenta un serio problema per la salute pubblica essendo uno dei maggiori fattori di rischio nello sviluppo di patologie neoplastiche, cardiovascolari e respiratorie.

Con Il termine “tabagismo” si intende la dipendenza dal fumo di tabacco, che rappresenta uno dei più grandi problemi di sanità pubblica ed è uno dei maggiori fattori di rischio per lo sviluppo di patologie neoplastiche, cardiovascolari e respiratorie. Secondo i dati dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, il fumo di tabacco rappresenta una delle principali cause prevenibili di malattia e morte prematura in tutto il mondo. I dati confermano che più di 8 milioni di persone perdono la vita ogni anno per i danni da tabagismo. A questi si aggiungono 1,2 milioni di non fumatori esposti al fumo passivo.

Il consumo di tabacco rappresenta uno dei principali fattori di rischio modificabili, ai quali si può ricondurre il 60% del carico di malattia, in particolare, nel nostro Paese si stima che siano attribuibili al fumo di tabacco più di 70.000 morti l’anno. 
Il fumo non è responsabile solo del tumore del polmone e di altre 11 neoplasie ma rappresenta anche il principale fattore di rischio per le malattie respiratorie non neoplastiche, fra cui la broncopneumopatia cronica ostruttiva (BPCO) ed è uno dei più importanti fattori di rischio cardiovascolare: un fumatore ha un rischio di mortalità, a causa di una coronaropatia, superiore da 3 a 5 volte rispetto a un non fumatore.

La dipendenza da tabacco va affrontata come una malattia che necessita della cura da parte di professionisti del settore sanitario secondo i criteri previsti dalla medicina basata sulle evidenze. In tale contesto, risulta di fondamentale importanza per gli operatori sanitari disporre di linee guida di pratica clinica ovvero di uno strumento validato che consenta un rapido trasferimento delle conoscenze, elaborate dalla ricerca biomedica, nella pratica clinica quotidiana.

La nicotina, oltre a essere una sostanza che causa forte dipendenza, è causa anche di diversi danni alla salute a breve e lungo termine: la sua attività simpaticomimetica determina un aumento della frequenza e della contrattilità cardiaca, causa vasocostrizione (cutanea e coronarica), aumenta transitoriamente la pressione sanguigna, riduce la sensibilità all'insulina, può aggravare il diabete e può promuovere l'aterogenesi. La tutela della salute pubblica rende pertanto quanto mai opportuno promuovere la cessazione da qualunque prodotto contenente nicotina ma anche di scoraggiare l’iniziazione al consumo degli stessi.

La componente psicologica riveste un ruolo fondamentale nel sostenere la dipendenza da fumo di tabacco e nicotina. Gli interventi di supporto comportamentale sono vari e includono materiali scritti contenenti consigli per smettere, programmi di terapia di gruppo in più sessioni o sessioni di counselling individuale in presenza o per telefono. Le terapie comportamentali per smettere di fumare possono funzionare favorendo i tentativi per smettere di fumare o aiutando a mantenere l'astinenza o entrambe le cose. I fattori che sembrano favorire i tentativi di smettere sono tipicamente legati alla motivazione, come l’aumento della consapevolezza degli effetti negativi sulla salute a lungo termine o dei costi economici che comporta l’acquisto di sigarette e/o tabacco.

Cause del tabagismo

Non si può parlare di una vera e propria causa che induce il soggetto a fumare; si inizia spesso per gioco, per sfida, per imitare “i più grandi”. Il problema più importante è che “l'inizio del gioco” si trasforma presto in una dipendenza a tutti gli effetti, che spesso non è possibile controllare (una tossicodipendenza vera e propria). Il fumo di tabacco, infatti, contiene un noto alcaloide, la nicotina, responsabile della dipendenza, che dev'essere intesa sia in termini chimici che psicologici.

I farmaci per smettere di fumare:

  • Vareniclina (es. Chapmix, 25-28-56 compresse): si tratta di un farmaco agonista parziale dei recettori nicotinici, in grado di legarsi ai recettori della nicotina (recettori nicotinici dell'acetilcolina α4β2), imitandone l'azione ed alleviando i sintomi del desiderio compulsivo di fumare. Per smettere di fumare, si raccomanda di assumere 0,5 mg di attivo per os una volta al dì nei primi tre giorni di trattamento. Dal 4° al 7° giorno di terapia, aumentare la dose a 0,5 mg di attivo due volte al dì. Dall'ottavo giorno in poi, assumere 1 mg di attivo due volte al dì.

  • Topiramato (es. Topamax, Sincronil): farmaco anticonvulsivante inibitore dell'anidrasi carbonica, utilizzato anche in terapia per dimagrire. È un farmaco di seconda scelta per smettere di fumare.

  • Nortriptilina (es. Dominans, Noritren): farmaco antidepressivo triciclico, utilizzato in terapia per smettere di fumare e per contrastare i sintomi secondari che derivano dal tabagismo (depressione). La posologia dev'essere stabilita dal medico in base alla gravità dei sintomi secondari legati al tabagismo.

  • Clonidina (es. Catapresan, Isoglaucon): il farmaco è un agonista dei recettori dell'imidazolina, agente antiadrenergico di prima linea utilizzato per la cura dell'ipertensione in gravidanza. È talvolta indicato anche per smettere di fumare. Indicativamente, somministrare il farmaco per via orale alla posologia di 0,1 mg, due volte al giorno; in alternativa, per smettere di fumare applicare un cerotto a base di clonidina, una volta a settimana.

Rapporto sul fumo in Italia

Secondo i dati del “Rapporto sul fumo in Italia”, presentato in occasione della Giornata mondiale contro il tabacco 2022, quasi un italiano su quattro (il 24,2% della popolazione) è un fumatore: una percentuale che non era mai più stata registrata dal 2006. Per quanto riguarda i tumori, il tabacco è il fattore di rischio con maggiore impatto a cui sono riconducibili almeno 43.000 decessi annui. Nel 2021, secondo dati ISTAT, i fumatori, tra la popolazione di 14 anni e più, sono poco meno di 10 milioni. La prevalenza è pari al 19%.

Forti sono le differenze di genere: tra gli uomini i fumatori sono il 22.9% tra le donne il 15,3%. Il fumo è risultato più diffuso nella fascia di età tra i 25-44 anni (circa 1 persona su 4). Il tabacco può essere mortale anche per i non fumatori. Si rischia di sviluppare gran parte delle malattie cui è soggetto il fumatore. Quasi la metà di tutti i bambini respira aria inquinata dal fumo di tabacco e 65.000 bambini muoiono ogni anno nel mondo a causa di malattie legate al fumo passivo.

Il periodo in cui buona parte dei fumatori accende la prima sigaretta è l’adolescenza. Sono quindi fondamentali gli interventi educativi che coinvolgano scuola e famiglia, luoghi privilegiati e più competenti per iniziare a educare alla salute e, nello specifico, a prevenire l’abitudine al fumo. Smettere di fumare rappresenta un cambiamento importante nella vita dei tabagisti, ma anche di chi non lo è. Se non si riesce a smettere da soli, la cosa migliore da fare è consulare il proprio medico di famiglia e decidere insieme un percorso di cura. Infatti, è dimostrato che maggiore è il supporto che si riceve, più è alta la probabilità di smettere di fumare in modo definitivo.

Le strategie curative oggi comprendono: terapie farmacologiche e sostegno psicologico. I più recenti dati ISTAT indicano che il 90% degli ex fumatori ha smesso senza bisogno di aiuto, ma provando in media 6 volte. L’Italia, con l'entrata in vigore della legge 3/2003 “Tutela della salute dei non fumatori”, è stata il primo grande Paese europeo a introdurre una normativa per regolamentare il fumo in tutti i luoghi chiusi pubblici e privati. Dal 2 maggio del 2000 è inoltre attivo il Telefono verde contro il fumo, l'800-55-40-88, dell'Osservatorio fumo, alcol e droga dell’Istituto superiore di sanità.

Per saperne di più contatta uno dei nostri specialisti in Medicina Generale

Immagine Paziente dottore

Fai una domanda allo specialista

Risolvi i tuoi dubbi riguardanti la salute Fai una domanda


Fai una domanda allo specialista

Fai una domanda