La dieta chetogenica


La dieta chetogenica

La dieta chetogenica è una dieta fortemente ipocalorica con la quale la quantità dei diversi nutrienti da consumare viene calcolata accuratamente in modo che siano rispettate precise proporzioni fra di loro.

La dieta chetogenica è una strategia nutrizionale basata sulla riduzione dei carboidrati in modo da favorire l’alternativo consumo di grassi. Così facendo si favorisce la mobilizzazione dei grassi di deposito per la produzione di energia e la comparsa di una condizione metabolica particolare detta chetosi (o acetonemia), cioè un accumulo nel sangue di corpi chetonici, sostanze che si formano quando si utilizzano i grassi per produrre energia.
Per ottenere e mantenere uno stato di chetosi è opportuno optare per alimenti estremamente poveri di carboidrati e ricchi di grassi, ricordando che l’organismo ha bisogno comunque di alcuni zuccheri e quindi questi sono concessi seppur nel limite massimo di 20-50 grammi al giorno, che vanno assunti da alimenti a basso indice glicemico (pane bianco, avena, riso, mais, latte di riso, ecc.). Quindi niente pane, pasta, riso o cereali, legumi o bibite, frutta con moderazione, mentre si da via libera alle verdure così come ai grassi e alle proteine.

Oggi il successo della dieta chetogenica è legato soprattutto alla sua efficacia nel ridurre il peso, ma è importante sottolineare che non si tratta di un regime semplice da seguire. Basta infatti «sgarrare» anche di poco in termini di carboidrati per indurre l’organismo a bloccare la chetosi e a utilizzare di nuovo la sua fonte energetica preferita: gli zuccheri. Chi ha seguito questa dieta - che in genere viene proposta per periodi brevi, di poche settimane - dichiara di avere una grande energia una volta raggiunto lo stato di chetosi. Ma i giorni che precedono questo evento sono caratterizzati a volte da nausea, stitichezza, stanchezza e difficoltà respiratorie. Inoltre non ci sono prove che, sul lungo periodo, i risultati ottenuti siano migliori e più duraturi di quelli raggiunti con una dieta bilanciata.

Quando e come deve essere utilizzata la dieta chetogenica

La vera dieta chetogenica non è per tutti. Prima di consigliarla ad una persona bisogna:

  • valutare lo stato generale di salute (storia clinica) per evidenziare possibili controindicazioni

  • definire gli obiettivi e i tempi massimi di durata della dieta

  • programmare la dieta, per permettere una graduale uscita dalla fase di chetosi

È perciò una terapia vera e propria che deve essere eseguita sotto il controllo di uno specialista e non sulla base del “fai da te”.
L’autogestione potrebbe esporre la persona a carenze o inadeguatezze nutrizionali (vedi sotto). Dai dati scientifici si osserva che i maggiori ambiti di utilizzo sono:

  • obesità o sovrappeso in presenza di altre malattie associate (ipertensione, dislipidemie, diabete tipo 2, sindrome delle apnee ostruttive nel sonno (OSAS), gravi malattie osteoarticolari)

  • importante obesità con indicazione alla chirurgia bariatrica (chirurgia dell’obesità)

  • epilessia resistente ai farmaci

È, invece, fortemente controindicata in presenza di:

  • insufficienza epatica, renale e cardiaca

  • diabete tipo 1

  • gravidanza e allattamento

  • disturbi psichici o del comportamento

  • abuso di alcol e altre sostanze

Una volta valutato lo stato di salute generale, la dieta chetogenica deve essere prescritta adattandola alla persona e definendo la quantità adeguata di nutrienti (carboidrati, proteine e grassi) necessari. I diversi alimenti possono avere effetti differenti sulla condizione di chetosi incidendo su di essa positivamente o negativamente. Come si può ben immaginare, i carboidrati hanno un ruolo anti-chetogenico, ovvero allontanano il metabolismo dalla condizione di chetosi. Al contrario, proteine e grassi sono pro-chetogenici, vale a dire che favoriscono l’instaurarsi della chetosi.

Nell'elaborazione dello schema alimentare, ogni pasto deve essere strutturato nel rispetto di un rapporto chetogenico tra i nutrienti, ovvero i grammi di grassi, proteine e carboidrati devono essere calcolati in modo accurato così che si possa determinare una corretta condizione di chetosi.
Le informazioni sullo stato di salute della persona e sulle malattie presenti e passate (storia clinica) devono essere raccolte mettendo particolare attenzione alla presenza di eventuali controindicazioni alla dieta chetogenica, valutando l’eventuale terapia farmacologica in corso, controllando i risultati di esami del sangue recenti mirati ad evidenziare eventuali malattie presenti.
Una volta iniziata la dieta chetogenica, inoltre, è necessario uno stretto controllo del suo andamento e dei suoi effetti programmando visite periodiche.
Altro aspetto molto importante, che deve essere attentamente valutato, è il ritorno ad una alimentazione “normale”, adeguata, che deve essere graduale e il mantenimento dei risultati a medio e lungo termine.

Per saperne di più contatta uno dei nostri specialisti in Biologia della Nutrizione



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