Le ragadi anali: sintomi, cause e trattamenti.


Le ragadi anali: sintomi, cause e trattamenti.

La causa delle ragadi anali è una defecazione difficile per la durezza e grandezza delle feci aggravata dalla stitichezza. Spesso la ragade anale si accompagna alle emorroidi. Altre volte si manifesta in concomitanza di malattie croniche intestinali.

Le ragadi anali sono delle piccole ferite del canale anale dovute a lacerazioni  traumatiche causate dal passaggio di feci dure o di grandi dimensioni o da frequenti scariche intestinali. A causa della contrazione involontaria dello sfintere anale provocano intenso dolore associato a sanguinamento creando un disagio insopportabile per la vita di tutti i giorni.
Può interessare soggetti di tutte le età, compresi i neonati, ma in genere la prognosi è buona e la guarigione avviene spontaneamente nell’arco di qualche settimana.

Fattori di rischio

Il fattore di rischio principale, per adulti e bambini, è la stitichezza; la difficoltà ad evacuare e l’emissione di feci dure e voluminose può favorirne la comparsa e ritardarne la guarigione. La gravidanza e soprattutto il parto possono predisporre alla formazione di ragadi. Alcuni pazienti hanno naturalmente uno sfintere anale particolarmente stretto, che causa un aumento di tensione che predispone alla comparsa di ragadi.

Le cause principali delle ragadi anali.

Le cause alla base della comparsa della ragadi non sono ancora state del tutto chiarite, ma la stitichezza è spesso la ragione più comune. Le possibili condizioni in grado di favorire la formazione di ragadi sono:

  • la stitichezza, con tutte le sue conseguenze, è causa determinante delle ragadi anali. Oltre alla consistenza delle feci bisogna infatti prendere in considerazione altri fattori, come l'abuso di lassativi o il ricorso a manovre digitali per favorire l'evacuazione;

  • diarrea cronica: quando la peristalsi intestinale è particolarmente veloce, il riassorbimento di acqua, elettroliti e di una piccola parte di nutrienti è incompleto. L'insieme di queste sostanze conferisce un pH alcalino alle feci, che risulta particolarmente lesivo per la mucosa anale. Quando la diarrea è frequente, per cause patologiche o per l'abuso di lassativi, il canale anale tende a restringersi. In simili situazioni l'improvviso passaggio di feci dure e voluminose, rappresenta un ulteriore insulto alla mucosa anale;

  • infiammazione dell'area anorettale, causata dal morbo di Crohn o da un'altra malattia infiammatoria intestinale;

  • lo sforzo sostenuto durante il parto;

  • il ricorso a pratiche sessuali come il coito anale o l'introduzione di oggetti e parti anatomiche all'interno dell'orifizio anale;

  • ridotta igiene personale.

I principali sintomi delle ragadi anali.

I sintomi causati dalle ragadi anali includono:

  • dolore, a volte molto forte, durante l'evacuazione delle feci

  • dolore dopo l'evacuazione delle feci che può durare fino a diverse ore

  • presenza di sangue rosso vivo nelle feci o sulla carta igienica dopo l'evacuazione

  • prurito o irritazione attorno all'ano

  • lacerazione della pelle attorno all'ano

  • presenza di una piccola appendice di pelle vicino alla ragade anale

Se si sente dolore durante l'evacuazione delle feci o si nota del sangue nelle feci o sulla carta igienica bisogna rivolgersi al proprio medico. Non bisogna sentirsi in imbarazzo a parlarne con lui perché le ragadi anali sono un problema molto comune nella popolazione e il medico sa bene come bisogna trattarle. La maggior parte delle ragadi anali migliora senza terapie, ma è meglio consultare il medico per escludere la presenza di altre malattie, come per esempio le emorroidi, che possono causare disturbi simili.

Trattamenti e terapie

Nella maggior parte dei casi la ragade anale guarisce con un semplice trattamento conservativo attuato con l’utilizzo di pomate specifiche contenenti piccole dosi di nitroglicerina o con l’uso di dilatatori anali a caldo. Se i disturbi permangono si potrebbe avere bisogno di ulteriori trattamenti, chirurgici e non chirurgici.

Trattamenti non chirurgici

Il medico può raccomandare:

  • applicazione esterna di unguenti a base di nitroglicerina a basse dosi, essi agiscono sulle fibre muscolari dello sfintere determinandone il rilassamento e aiutando ad aumentare il flusso sanguigno nella fissurazione della ragade per promuoverne la guarigione. La nitroglicerina, generalmente, è considerata il trattamento medico di scelta quando falliscono altre misure conservative. Gli effetti indesiderati (effetti collaterali) possono includere mal di testa, anche grave

  • applicazione locale di creme anestetiche, come la lidocaina cloridrato (Xilocaina), utili per alleviare il dolore

  • tossina botulinica di tipo A (botox), per paralizzare il muscolo dello sfintere anale e rilassare gli spasmi

  • farmaci per la pressione sanguigna, per aiutare a rilassare lo sfintere anale. Possono essere presi per bocca o applicati esternamente e possono essere utilizzati quando la nitroglicerina non è efficace o causa effetti collaterali significativi

Trattamenti chirurgici

Se la ragade anale persiste nel tempo (cronica), è resistente alle cure o i disturbi (sintomi) sono gravi, il medico può raccomandare un intervento chirurgico. Di solito si esegue una procedura, chiamata sfinterotomia laterale interna, che comporta il taglio di una piccola porzione del muscolo dello sfintere anale per ridurre lo spasmo e il dolore e promuovere la guarigione. Gli studi hanno confermato che per la ragade cronica la chirurgia è molto più efficace di qualsiasi trattamento medico. Tuttavia, la chirurgia presenta un piccolo rischio ovvero quello di poter causare l'incontinenza ai gas o ai liquidi.

La prevenzione della ragade anale si attua attraverso uno stile di vita sano che consiste in una dieta equilibrata, ricca di fibre e liquidi, e in attività fisica moderata e regolare, evitando sovrappeso e obesità.

Immagine Paziente dottore

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