I tumori della pelle


I tumori della pelle

I tumori della pelle costituiscono in assoluto il più frequente tipo di cancro dell’uomo e la maggior parte sono per lo più poco pericolosi e, se trattati precocemente, guaribili. Si sviluppa principalmente in zone cutanee esposte al sole.

Il tumore della pelle è causato da un'eccessiva crescita delle cellule cutanee che hanno perso il controllo del proprio ciclo di crescita. La maggior parte dei casi di cancro della pelle sono causati da un’eccessiva esposizione ai raggi ultravioletti (UV) del sole, dei lettini abbronzanti o delle lampade solari. I più comuni tumori della pelle sono i carcinomi basocellulari, che hanno origine nello strato più profondo dell’epidermide, e i carcinomi spinocellulari, che invece, originano dalle cellule più superficiali dell’epidermide. Nella maggior parte dei casi si tratta di tumori che evolvono lentamente e raramente danno metastasi. Ci sono poi i melanomi, meno frequenti (rappresentano meno del 5 per cento del totale dei tumori della pelle) ma molto più pericolosi.

 Si distinguono due gruppi di tumori della pelle:

  • Tumori melanomatosi: derivano dai melanociti e rappresentano la minoranza dei casi. Sono i tumori più aggressivi e ad elevata mortalità, in quanto dotati di produrre metastasi già nelle fasi iniziali.

  • Tumori non melanomatosi: rappresentano la stragrande maggioranza dei tumori cutanei, oltre il 95% dei casi, e derivano dalle cellule cheratinocitiche.

In entrambi i casi è di fondamentale importanza riuscire a giungere ad una diagnosi precoce in quanto discriminante per curare la patologia a fronte di un intervento il meno invasivo possibile.

Come per altre forme di cancro, anche per il melanoma è importante una diagnosi precoce, che permetta la completa asportazione del tumore per ridurre il più possibile il rischio che le metastasi raggiungano i linfonodi o gli organi lontani. Almeno per il momento non esistono le condizioni per prevedere un programma di screening periodico a livello nazionale su tutta la popolazione, ma si ritiene più opportuno invitare le persone a tenere sotto controllo la propria pelle, imparando a riconoscere eventuali segnali che richiedano un accertamento da parte del proprio medico ed eventualmente dello specialista.

Cause  e fattori di rischio

I tumori cutanei, indipendentemente dalla cellula da cui derivano, sono causati da danni al DNA cellulare in grado di determinare una proliferazione incontrollata della cellula mutata, che fugge così ad ogni meccanismo di controllo. Uno dei principali meccanismi attraverso cui si attua il danno al DNA cellulare consiste nell’esposizione ai raggi ultravioletti (UVA e UVB) legati principalmente al sole, ma non va trascurato l’impatto di lettini solari e lampade abbronzanti. Esistono numerosi altri agenti responsabili di queste mutazioni , malgrado ciò, qualunque sia l’agente eziologico responsabile, l’inevitabile risultato è l’incontrollata proliferazione cellulare.

Fattori di rischio

  • Esposizione diretta al sole

  • Esposizione a sostanze cancerogene (come l’arsenico)

  • Esposizione a radiazioni ionizzanti

  • Basso fototipo cutaneo (pelle chiara): le carnagioni più chiare sono caratterizzata da scarsa pigmentazione melaninica cutanea. La melanina è un pigmento che protegge dagli effetti dannosi delle radiazioni solari.

  • Fumo di sigaretta

  • Predisposizione familiare

  • Presenza diffusa di nevi (addensamenti benigni di melanociti)

  • Presenza di lesioni precancerose (come la cheratosi attinica): tali lesioni possono evolvere in carcinomi

  • Terapie immunosoppressive

  • Patologie foto-sensibilizzanti, come lo xeroderma pigmentoso, l’orticaria solare o l’eruzione polimorfa alla luce

  • Infezioni croniche della pelle o infiammazioni della cute da ustioni e cicatrici

  • Pregresso tumore della cute

  • Sindromi genetiche associate allo sviluppo di tumori della pelle.

Diagnosi del tumore della pelle

Di solito lo specialista effettua una dermatoscopia (o epiluminescenza), cioè esamina la lesione cutanea con uno strumento, chiamato dermatoscopio ottico, che è in grado di riconoscere eventuali forme maligne. Tramite una sorgente luminosa che “colpisce” la cute e grazie a una telecamera o a un microscopio collegato a essa, è possibile analizzare la struttura interna della lesione. Questo esame permette di riconoscere diversi tipi di forme tumorali della pelle e, spesso, il medico effettua anche una o più fotografie per verificarne eventualmente l’evoluzione nel tempo.

Se lo specialista lo ritiene opportuno, perché c’è il dubbio che la lesione possa essere tumorale, si può effettuare una biopsia escissionale, che consiste nella completa rimozione di una neoformazione o di una lesione, includendo anche 2-3 mm di tessuto sano periferico. Il campione prelevato viene poi sottoposto a esame istologico in laboratorio. Nel caso l'esame istologico condotto da un anatomo-patologo confermi la natura maligna della lesione, potrebbero rendersi necessari altri esami e altre cure, in particolare un intervento più esteso per rimuovere eventuali altre cellule tumorali residue.

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